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rosso Natale

Rosso è il colore delle feste di Natale. Si dice che lo sia diventato circa cento anni fa per motivi commerciali e che prima fosse verde, come le foreste. Nei giorni di Natale si fanno bilanci, consuntivi. E si fanno liste degli eventi che hanno influenzato l'anno che sta per volgere al termine: i dieci migliori libri, i dieci migliori dischi, i dieci video più cliccati, il personaggio dell'anno, l'architettura dell'anno. Ormai abbiamo definito l'architettura come qualcosa che sta tra noi e la natura, un qualcosa che nell'antropocene si appartengono l'una all'altra, inevitabilmente. Forse un giorno una sopravviverà comunque all'altra e forse quel giorno non arriverà mai. Certo che perché questo avvenga, perché l'architettura continui ad intessersi con le fronde della natura, il nostro impatto deve essere responsabile e sostenibile. Nel 2017 lo è stato? Quale l'evento che possiamo ricordare? Sono il solito allarmista, forse. Tuttavia l'...

brugole

Un rito sociale si sta sempre più diffondendo in molte città del mondo: terminata la settimana lavorativa si desidera entrare nell’atmosfera della natura amica e profonda delle foreste. Non potendo raggiungerla in poco tempo ci si accoda a percorrere, anziché sentieri tra le felci, dei corridoi ricavati tra corsie di arredi e casalinghi di prodotti nordici, all’interno di un prefabbricato vicino all’autostrada. Dopo una merenda svedese,  si esce con il baule pieno di oggetti che sembra che abili mani abbiano saputo cogliere da madre natura e forgiato con cura, anche se in realtà sono di plastica o laminati. Può sembrare riduttivo, ma il massificato fenomeno sociale ha nobili origini antiche radicate nell’artigianalità di una terra scandinava, che un secolo fa hanno creato i prodromi per una cultura del design, che caratterizza la produzione tanto degli oggetti quanto dell’architettura.  Le riflessioni del Movimento Moderno nelle nazioni scandinave hanno generato una ris...

Per una ecologia integrale

Una delle sensazioni che serbo con senso di piacere è l'associazione delle vacanze a libri letti o dischi ascoltati: sono come ripercorrere alcune tappe che caratterizzano il mio percorso esistenziale. Alcuni sono incredibilmente assurdi o degni di psicanalisi come il libro degli esercizi di matematica tra la seconda e la terza media, It di Stephen King in quarta superiore che mi ha immobilizzato accaldato e sudante per una settimana sul copriletto della mia camera a giugno, e potrei citarne altri tra alti e bassi. Questa estate ho letto tre libri. Uno tanto minuscolo quanto dirompente. L'ho distrutto perché lo portavo con me tra le spiagge e il portico della piccolissima casa che abbiamo affittato nel sud della Sardegna. In famiglia siamo in tanti, eravamo in una piccolissima casa, con un grandissimo giardino e grandissime spiagge, e quindi dove c'è sempre un gioco o una chiacchiera da fare, tra bagni, docce , cene, riordini, passeggiate e così via, ci si ritaglia il tem...

festeggiamo il non-capodanno

Nelle ultime settimane è stato un fiorire di auguri, di liste di propositi da concretizzare nel nuovo anno e di elenchi di propositi da togliere dalle liste. Tradizioni che si rinnovano. Smesse le festive vesti e rassettati i tavoli ora stendiamo di nuovo i fogli di carta per ricominciare nuovi progetti. Già, noi facciamo progetti e non propositi. Non auguriamo neppure. Ci impegniamo ogni ora del giorno, tutti i giorni, per trasferire le nostre poetiche, le conoscenze, le innovazioni nelle opere che progettiamo. Sia un dettaglio, una finitura, un recupero, un lembo di territorio o una costruzione. Noi ci preoccupiamo dell'ambiente e di chi lo vivrà perché siamo architetti.