Se un libro può essere generoso, questo lo è. Una rigorosa generosità è l’aura che più volte emerge leggendo i testi che accompagnano il bel volume –pubblicato dalla importante casa editrice Thames & Hudson- che celebra i quarant’anni professionali di Alberto Campo Baeza, il quale di sé dice di non possedere auto, tv, orologio e cellulare. E che nella sua biblioteca ci sono più libri di poesia che di architettura. L’individuazione profonda di una poetica, propria e identificata in un linguaggio culturale fondato e diffusamente condiviso, si è fatta negli anni strategia progettuale che ha identificato nei principi formali del Movimento Moderno gli imprescindibili riferimenti. Dalle geometrie dei volumi puri non si è mai discostato e la costruzione delle sue architetture, in relazione al tema ed al contesto, è stata sempre risolta senza esitazioni in termini iper-euclidei. Di prestazioni tecnologiche neppure si accenna ma si dimostrano nei dettagli, riportati nelle tavole esecutive
memorie di innovazione architettonica