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Visualizzazione dei post con l'etichetta genius loci

LE MEDITATE DISTANZE DI PAOLO ZERMANI

L’architettura non ha fondamenta più solide se non nell’immaterialità della poetica. Il movimento della fissità di un’ombra portata su di un muro in laterizio lungo il corso della giornata è l’impalpabile indizio della sosta e del passaggio di un architetto costruttore di luoghi. Paolo Zermani, uomo di sanguigna e di lettere, è testimone di come il progetto dell’architettura sia complementare alla ricerca teorica: professore ordinario in composizione architettonica presso la Facoltà di architettura di Firenze, accademico di San Luca, visiting professor presso la  Syracuse University, fondatore e coordinatore dei Convegni sulla “Identità dell'architettura italiana”, è autore di diversi libri che descrivono con perseveranza il logico principio di rinnovamento della tradizione architettonica. Tra le opere si ricordano quelle che affiancano le quattro conferenze riportate nel libro:  la cappella sul mare a Malta (1989), il famedio e museo per la sepoltura degli uomini illustri d...

Com'è capricciosa Venezia

Ai più Venezia appare ancora oggi impigliata tra una iconografia che sa di grave predizione atavica e una sfacciata carnascialesca accondiscendenza al pop. Una sorda ambiguità che affonda le palificate sulle paludose e liquefatte visioni del Guardi, il quale pone una fosca distanza tra la lucentezza della Serenissima e ciò che sarebbe dovuto da lì in avanti a divenire con la caduta della Repubblica. Una mitologizzazione culturale moderna ben tratteggiata nella letteratura che muta, trattiene e stratifica negli ultimi quattro secoli fisiognomiche mutevolezze, dalla galanteria di Goldoni, alla passionalità decadente di Casanova, dalla poesia di Goethe, al non-essere di Byron, per giungere alla decadenza di Mann. Il culmine della venezianità architettonica sfocerà da una lato nel riconoscimento del palladianesimo internazionale quale linguaggio ambasciatore delle esperienze illuminate di molteplici menti locali, dall’altro lato senza riuscire ad oscurare la sovrapposizione di stili, ...