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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

toccare per vedere

Curioso, ci eravamo appena assorti nella legge di Brooks, per cui tutto tende al piccolo e -per traslato- al virtuale che, magia, veniamo invitati ad entrare nella pancia del misterioso mondo di Amazon: la stiva paragonabile alla casa di Babbo Natale, dove ogni ben di dio attende di essere consegnato a chi se lo merita, o a chi ha la carta di credito. Come dire: indietro tutta, il virtuale non esiste -è virtuale- e nulla può restare nascosto. Rifugiamoci nel tangibile. Magazzini di Amazon Quasi simile è ciò che è avvenuto nei musei e nelle biblioteche, in cui i magazzini hanno assunto pari dignità delle sale di lettura ed espositive (Quai Branly docet). quai branly Ma non finisce qui. La rivoluzione è entrata nelle nostre case: all'ultimo Salone del Mobile non è stato raro veder cabine armadio trasparenti, progettate soprattutto per free standing da vere protagoniste. Bretelle, mutande e calzini, riposti a fianco di gonne e blazer funzionano come scatole di denti fossili af

la quinta facciata

Le Corbusier diceva che è il quinto prospetto. Non è certo degno del grande maestro, anche se qualche assonanza c'è visto che si tratta di un asilo sulla copertura di un edificio, come nel caso dell'Unité, ma questo recente intervento fornisce l'abbrivio a qualche riflessione su uno dei lati nascosti dell'architettura. Anche nei nostri progetti tendiamo a trattare le coperture come un momento focale di ogni intervento, cercando di evitare a ridurre alla funzione di riparo e displuvio le falde o il piano sommitale dell'edificio. http://www.designboom.com/architecture/hibinosekkei-youji-no-shiro-ob-kindergarten-nagasaki-05-25-2015/ Recentemente il tema è stato affrontato anche in termini di sostenibilità energetica. Infatti è noto l'effetto di irraggiamento che hanno le coperture degli edifici nelle nostre città, se non adeguatamente progettate: è il cosiddetto effetto di "isole di calore", Ossia un innalzamento considerevole del calore dell

ritrovare

Questo il nostro ultimo lavoro: un centro benessere. Abbiamo lavorato sul tema dello smarrimento e del ritrovamento del proprio io. Lasciare lungo un percorso il ruolo che ciascuno si carica sulle spalle e, come in un bosco incantato, incontrare la propria anima. Materiali naturali, sostenibili per la creazione di una atmosfera irreale. http://www.doragiulia.it/ Visit us GAZZA MASSERA ARCHITETTI

terzo tempo

Ci volevano i nuovi Ruccellai o Medici a noi contemporanei, per pacificare due caratteri rocciosi -un po' spigolosi ma come le pietre ben intagliate e molto dure- come Rem Koolhaas e Salvatore Settis. Ancora si vedono al largo i bagliori delle loro disfide veneziane che già li troviamo fianco a fianco a presidiare il vernissage della semiapertura della Fondazione Prada a Milano. Insomma dopo essersele ben bene date (a parole) eccoli in uno splendido terzo tempo, accomunati da progetti culturali capaci di pacificare il classico con il contemporaneo. Il terzo tempo porta sempre energie positive e hic et nunc  getta benzina sul fuoco meneghino speriamo capace di illuminare la notte italiana. Un bell'articolo da Il Giornale dell'Architettura riporta il clima della portata dell'evento e dell'opera, e a contorno di articoli internazionali. Ci impegnamo a riferire alla nostra prossima visita. http://ilgiornaledellarchitettura.com/articoli/2015/4/124174.html http:/

innoviamo

L'approccio alla professione, nel nostro studio, ha due riferimenti importanti: la memoria e l'innovazione. Questi due limiti non sono solo temporali -il passato e il futuro- ma due riferimenti contenitori all'interno dei quali costruiamo tutte quelle relazioni che riconosciamo come cultura, sapere, ispirazione. E' già da tempo che ci interessiamo e promuoviamo anche con eventi pubblici all'innovazione più spinta, fatta di costellazioni di start-up, molte delle quali vanno a condensarsi tracciando le strade che più di altre costituiranno il futuro prossimo. Di seguito segnaliamo tre eventi: uno internazionale appena trascorso -Next Web ad Amsterdam, uno nazionale di fine maggio -InnovAction a Firenze- e uno locale di grande interesse -#impresapossibile. http://www.ninjamarketing.it/2015/05/04/the-next-web/ http://www.ninjamarketing.it/2015/05/04/pronti-per-la-finale-di-innovaction-lab-2015/ http://www.impresapossibile.it/

riletto

Uno dei libri che rileggo è un libro di fotografie. Un caso curioso fare così attenzione al testo -ancor prima che alle illustrazioni- che introduce alle centinaia di fotografie che John Pawson ha scelto per dimostrare la poetica che caratterizza la sua esistenza. Minimum è il nome del libro -uscito per Phaidon ormai nel 2003- e anche dell'attitudine ontologica nella quale l'autore si riconosce. "Il minimum  può essere definito come la perfezione che un oggetto raggiunge quando non è più possibile migliorarlo per sottrazione". Difficile aggiungere -o meglio togliere- a questa definizione escatologica, oltre la quale si pone il nulla, il limite estremo che costruisce le esperienze visive riportate nel volume e riordinate in paragrafi: massa, luce, struttura, rituale, paesaggio, ordine, contenimento, ripetizione, volume,essenza, espressione. John Pawson è architetto e queste sono categorie con le quali costruisce una propria teoria e una propria poetica di architettura