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Riqualificazione urbana e paesaggistica. Un progetto

Concorso di idee per la riqualificazione e sviluppo dell’area ex piani caricatori ferroviari in fregio a via Nazionale, Comune di Sonico.
Progetto di concorso. Valutazione: primo classificato.

L’intervento, tramite l’assoluzione delle determinazioni funzionali richieste dal bando e dalla scheda del piano attuativo, si propone di costruire un margine urbano continuo e riconoscibile quale nuovo limite del costruito del centro di Sonico. 











Il lotto è definito da due strade ad alto scorrimento che si uniscono in una ampia rotatoria nel margine settentrionale, dalla differenza di quote altimetriche tra le due strade e dalla presenza della ferrovia nella parte meridionale sul lato est. Ciò che ancora di più caratterizza il lotto è la conformazione molto stretta ed allungata, cosa che suggerisce alcune potenzialità morfologiche ed alcuni limiti distributivi.
Gli edifici esistenti comportano una demolizione con un probabile smaltimento di materiali inquinanti, così come una altrettanto probabile bonifica dei terreni. Di tali possibilità si terrà conto nella stima dei costi. E’ attraversato nella parte meridionale dal torrente Re che sfocia a poche centinaia di metri nel fiume Oglio.
 Il contesto si caratterizza per il valore paesaggistico che circonda i centri abitati e per il carattere tradizionale del costruito, soprattutto nel versante montano, mentre perde riconoscibilità e continuità negli insediamenti presenti lungo la sponda del fiume.
I riferimenti costruttivi, tipologici e morfologici sono quelli tipici delle costruzioni alpine e dei borghi montani, così come l’utilizzo dei materiali e la composizione dei prospetti. Le coperture sono a falde e contribuiscono a marcare l’andamento naturale dei pendii e della loro antropizzazione.
 
L’intervento intende ricucire i due fronti principali che ad oggi comunicano solo tramite la rotatoria e nelle scale metalliche che dal sovrappasso ferroviario scendono nell’area, ridefinendo al contempo il nuovo fronte urbano.
L’impianto morfologico lavora in analogia con i percorsi e la densità del centro storico, evitando quindi una distribuzione cartesiana degli assi, a favore di scorci prospettici, rotazioni ed articolazione dei volumi, collegamenti dolci tra le differenti quote stradali. Lo scopo è quello di richiamare l’esperienza che si prova nel percorrere in modo lento i borghi che non consentono che traguardi, variazione dei contrasti luce-ombra, variazione compositiva di pochi materiali ed al contempo una forte permeabilità, così come una riconoscibilità del carattere locale.




L’area viene progettata in modo unitario pensando ad un unico parco esteso nel quale si concentrano maggiormente gli edifici a nord per lasciare spazio alle aree aperte a sud. La conformazione altimetrica, utilizzando i materiali di scavo bonificati, viene variata per fare in modo di sopperire all’attuale salto di quota repentino tra il ponte della ferrovia e l’area. Lo stato attuale prevede infatti un accesso da tale punto solo tramite scale, escludendo una permeabilità ed accessibilità da parte di tutti gli utenti in modo diretto dal centro abitato, costringendoli di fatto ad accedere da nord. Con un prolungamento verso sud del muro di sostegno esistente e l’utilizzo di terre armate è possibile sagomare un pendio che dolcemente scenda in continuità con il contesto nel centro dell’area, distribuendo in modo equo percorsi verso nord, al centro e verso sud.






Le funzioni principali degli edifici sono il commercio per l’intero edificio a nord e per parte dei livelli a diretto contatto con i percorsi esterni; il turistico ricettivo per l’edificio centrale più esteso, il ricettivo con funzioni sociali nei due piccoli edifici a sud a confine con il tratto del torrente Re, mentre il restante è terziario direzionale. Per garantire una maggiore qualità funzionale ed ambientale, la quota maggiore dei parcheggi è prevista in due piani interrati ricavati nella parte settentrionale del lotto. Altre aree di parcheggio sono distribuite a raso in diversi punti dell’intervento.




Le scelte tecnologiche vertono ad un bilanciamento dei costi di costruzione con quelli di esercizio, ponendo particolare attenzione alle tematiche di sostenibilità ambientale, e declinando tali scelte interpretando i caratteri evidenti della qualità del contesto tramite l’utilizzo di materiali trattati secondo un linguaggio contemporaneo.


Le tipologie dei materiali sono tre: in opera, prefabbricate e montate a secco. In opera sono i due livelli interrati ed i muri di sostegno controterra –in cemento armato bentonitico- e le strutture portanti in elevazione –in cemento armato. Prefabbricati sono tutti gli elementi di tamponamento di facciata –alcuni dei quali utilizzati anche quali sistemi di recinzione- e sono di tre tipologie: facciate continue in vetro e alluminio; pannelli composti costituiti principalmente da pacchetto coibente ed impermeabilizzante, con le varianti del tamponamento esterno in doghe di fibrocemento o legno –a loro volta posati con differenti orientamenti-, con le relative strutture primarie e secondarie di ancoraggio. 


L’articolazione di questi materiali declinano i caratteri tradizionali del contesto in una tripartizione verticale che vede la permeabilità percettiva del vetro e la protezione del fibrocemento nelle parti basse e la leggerezza del legno in quelle alte. Le doghe sono utilizzate anche quali strumenti di ombreggiamento delle aperture nelle facciate maggiormente esposte al soleggiamento estivo. Prefabbricati possono essere anche grandi quote dei solai in pannelli cavi di cemento armato precompresso.  Le partizioni, i tamponamenti e la posa dei pavimenti sono previste a secco ed in parte prefabbricati, con materiali di ultima generazione  e sostenibili quale gessofibra, legno minerale e legno. Anche le coperture –tutte a falde- utilizzano la stessa tecnologia delle facciate con pannelli coibenti ed impermeabilizzanti protetti da lastre di fibrocemento.

 
Gli edifici si articolano in prismi che si adattano e si torcono ad assecondare i percorsi, l’andamento eliotermico, le quote delle strade e si attestano sui percorsi in punti specifici tramite la presenza di slarghi e piazze. Terrazze e porticati consentono un utilizzo piacevole e protetto dagli eventi atmosferici.
Il parco si differenzia in spazi più disegnati ed interposti ai volumi a nord e si allarga –per quanto possibile- a sud. L’impianto planialtimetrico è pensato secondo i principi dell’inclusività: assenza di barriere, disposizione di funzioni differenziate, contigue ma non interferenti per ciascun utente. Così si trovano aree a prato con essenze profumate stagionali lungo percorsi pianeggianti, aree attrezzate con giochi inclusivi divisi per età, zone di sosta con panchine ma anche utilizzando il nuovo pendio sagomato a gradoni che può fungere anche da teatro all’aperto per piccole manifestazioni. I due piccoli edifici sono parte integrante di questo sistema di luoghi di vita sociale della collettività ed in copertura prevedono due terrazze, una delle quali protetta dai venti tramite un recinto di elementi di doghe. Lo stesso sistema di doghe serve a racchiudere i luoghi dove si prevede un maggiore utilizzo da parte dei bambini mettendoli in sicurezza dal traffico stradale e ferroviario ed al contempo fungono da barriere antirumore. Il torrente emerge per un tratto dopo il nuovo pendio, per poi rientrare sotto il livello del terreno verso la strada statale.












I percorsi diventano palestre a cielo libero con l’interposizione di attrezzature sportive fruibili non solo da atleti ma da utenti di differenti età e competenze.
Le specie erbacee, arbustive ed arboree riprendono quelle già presenti nel contesto, introducendo solo alcune piante che intensifichino i cromatismi stagionali –senza tuttavia snaturarne la specificità- ed anche i profumi.
Un parcheggio ed un’area cani  nel vertice meridionale completano le dotazioni del parco.
L’integrazione di impianti di illuminazione a led con sistemi di alimentazione da energie alternative, i sistemi costruttivi descritti, lo studio di un ciclo vita dell’intervento ne intendono garantire la piena sostenibilità ambientale ed economica.









L’intervento verte dunque a restituire la continuità e l’articolazione degli spazi tipici dei borghi montani, favorendo l’inclusione e la vita collettiva degli abitanti, delle famiglie e dei turisti. Così come favorire l’insediamento di attività imprenditoriali che in questo luogo avranno un forte radicamento con il territorio.

 






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